giovedì 30 aprile 2009


The Gherkin, il cetriolo di sir Norman Foster a Londra. Ha fatto parlare molto e probabilmente è già stato detto tutto sul suo conto. La dimensione onirica e più interessante che ho cercato di esprimere in questa foto è il rapporto del Gherkin con uno degli edifici che gli fanno da contorno. Due edifici di epoche, dimensioni, materiali, linguaggi diversi ma che nella cornice di Londra non hanno paura di sfidarsi, di dialogare, di entrare in contraddizione l'uno con l'altro. Londra è una città che amo particolarmente perchè non ha paura dell'architettura come spesso succede nelle nostre città italiane. Sogno che accostamenti così audaci come questo non vengano giudicati negativamente dalla paura del nuovo che spesso ci tarpa le ali. Abbiamo un patrimonio storico da preservare. Giustissimo. Ma l'innovazione, la ricerca, la sperimentazione sono tasselli troppo importanti per il futuro dei nostri habitat, dei nostri paesi. Credo che esista un velato pregiudizio che l'antico può accostarsi solo all'antico e il moderno solo al moderno. Forse ho estremizzato ma non credo di essere lontano da quello che è un pensiero comune. Noi pensiamo, anzi, noi siamo i luoghi che viviamo, ne sono convinto. E così nascono le nostre paure culturali che rischiano di farci rimanere nel nostro caldo e sicuro provincialismo nazionale.

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